Dalla seconda metà del XIX secolo la fonderia conobbe un rapido sviluppo, realizzando campane non solo per località lombarde e piemontesi, ma anche per città e paesi di altre regioni italiane, per il Cantone Ticino e nei primi decenni del XX secolo per le numerose comunità italiane presenti in Sud America (Argentina, Brasile, Perù, Paraguay), a Malta e nelle allora colonie italiane (Somalia e Libia).
Superata la crisi dovuta alla seconda guerra mondiale, durante la quale si assistette alla requisizione delle campane, per il riutilizzo a fini bellici dei componenti del bronzo (il rame e lo stagno), l’attività riprese con la produzione di campane per le missioni religiose in diversi paesi del mondo (Congo, Somalia, Kenya, Rodesia, India, Birmania, Giappone), fino agli anni sessanta quando la richiesta di campane andò sempre più scemando.
Santa Maria alla Fontana
L'età napoleonica
La famiglia Barigozzi
Fonderia di campane
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